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Credere nei Murli: storia, coerenza e atto di fiducia


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Credere nei Murli: storia, coerenza e atto di fiducia


1) Contesto

Nella Brahma Kumaris, la parola Murli indica i discorsi spirituali rivelati attraverso Brahma Baba, nei quali l’anima suprema — Shiv Baba — parla per ispirare e risvegliare.

Ma da dove nasce la loro legittimità? E come possiamo, oggi, fidarci di testi che nessuno di noi ha udito direttamente dalla fonte?


2) Breve storia 

Nei primi anni ’40, a Karachi, le trasmissioni spirituali avvenivano in un piccolo gruppo di devoti che trascrivevano parola per parola ciò che Brahma Baba pronunciava in stato di yoga profondo.

Quelle registrazioni divennero i Murli sakar (detti corporei). Dopo la sua transizione nel 1969, continuarono a essere trasmessi i Murli avyakt — discorsi dello stesso Padre Supremo attraverso l’anima di Dadi Gulzar.

Tutti i Murli sono custoditi e diffusi con cura dal quartier generale di Madhuban (India).


3) Perché credere ai Murli?

Il documento allegato ricorda che la loro legittimità non si fonda su un titolo religioso o una tradizione millenaria, ma su quattro elementi di coerenza spirituale:

  1. Coerenza dottrinale: i Murli non contraddicono mai se stessi. Da decenni, ogni lezione ripete gli stessi concetti fondamentali: anima, Padre, karma, ciclo, purezza.
  2. Potere trasformativo: chi li studia regolarmente nota cambiamenti reali nella propria vita — autocontrollo, pace, amore, discernimento.
  3. Origine impersonale: nessun profitto, nessuna pretesa di culto. Il messaggio invita a connettersi con Dio, non con una persona.
  4. Conferma interiore: non si chiede fede cieca, ma sperimentazione: “Prova e vedi.”

4) Una riflessione più ampia

E tuttavia — come in ogni cammino spirituale — la domanda rimane:

Come posso sapere che è tutto vero?

La risposta onesta è che non lo possiamo sapere del tutto.

Possiamo studiare, confrontare, analizzare fonti, ma alla fine ogni ricerca arriva a un punto dove la mente si ferma e il cuore deve scegliere.

Non solo nella spiritualità: anche nella scienza, nella storia, nella vita quotidiana.

Crediamo che sia esistito Napoleone senza averlo incontrato.

Crediamo ai libri di storia, ai manuali di medicina, ai giornali.

Ogni giorno affidiamo la nostra fiducia a qualcuno o qualcosa che non possiamo verificare completamente.

La fede, allora, non è debolezza: è il coraggio di ammettere che la vita si costruisce anche su fiducia.

La differenza sta in cosa scegliamo di fidarci.


5) Murli, Bibbia, Gītā, Corano

Tutti i testi sacri nascono da una stessa dinamica: una rivelazione che si trasforma in parola, una parola che diventa memoria, una memoria che diventa testo.

Nessuno di noi può dimostrare con certezza che Dio abbia parlato — ma milioni hanno sentito, in quelle parole, qualcosa che riaccende la coscienza.

E questo, forse, è già una prova sufficiente.


6) Il punto finale

Alla fine, credere nei Murli non significa pensare che siano perfetti, ma accettare che ci parlano, che ci riconoscono.

Il loro linguaggio è diretto, semplice, a volte spiazzante — come lo sarebbe la voce di un genitore verso un figlio amato.

Io, BK Paramananda, non ho la certezza che ogni parola sia storicamente infallibile.

Ma sento che quando li ascolto, qualcosa dentro di me si risveglia.

E questa è la mia prova.


7) Glossario vivo

  • Murli: discorsi rivelati nella Brahma Kumaris, considerati parole del Padre Supremo.
  • Fede intelligente: fiducia che nasce dall’esperienza personale, non dall’obbedienza.
  • Rivelazione: comunicazione spirituale percepita come ispirazione divina.

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