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Cerchi di Pace — Dom 12 Ott 2025


Cerchi di Pace — Dom 12 Ott 2025

Tema: Rivelare il Padre attraverso se stessi


1) Sintesi Murli (9–12 ottobre 2025) 

  • 9/10 — La verità come dono: Solo chi diventa esempio vivente può rivelare il Padre. Le parole non bastano: servono purezza e dolcezza. “Chi conosce Dio deve rifletterLo.”
  • 10/10 — La forza dell’amore: Il servizio vero non è discutere, ma irradiare. L’amore del Padre è come una fiamma che illumina senza rumore. “Sii luce nel mondo, non voce nel mondo.”
  • 11/10 — La memoria costante: Il ricordo del Padre è lo scudo invisibile contro le influenze. Quando ti dimentichi, la mente si riempie di piccoli desideri. “Chi ricorda il Padre non ha bisogno di protezione: diventa lui stesso protezione.”
  • 12/10 — L’eredità divina: Dio non dà ricchezze, ma stato. Essere figli significa incarnare la calma del Padre nel pieno del rumore. “Riconoscere Dio è facile; diventare come Lui è la vera conoscenza.”

Essenza: La rivelazione non avviene nei discorsi, ma nelle vibrazioni.


2) Pratica del giorno (dharna + yoga, 7′)

Siediti in silenzio. Inspira la parola “Padre”, espira la parola “Pace”.

Visualizza una luce dorata che scende al centro della fronte e si espande come un’aura serena.

Ripeti dentro: “Io non parlo di Dio: Lo rendo visibile.”

Rimani 3 minuti in silenzio assoluto, poi ringrazia il Drama per averti insegnato a non forzare nulla.


3) Avyakt7 

Nota fissa: Avyakt7 è un blog indipendente che talvolta propone riflessioni anche critiche (costruttive) sugli approcci BK. Lo includiamo per onestà intellettuale e crescita: apertura sì, offesa no.

Sintesi:Question: BapDada, what is all about?” (28 giugno 2016) interroga l’essenza stessa del messaggio BK.

L’autore chiede: “Cosa vuole Dio, davvero?”

E la risposta emerge tra le righe: che la conoscenza non diventi ideologia, ma pratica viva.

Non è un movimento che salva il mondo, ma il mondo che riflette le anime risvegliate.

Cornice di Cerchi di Pace: questa riflessione ci invita a un umile discernimento: Dio non chiede di “difendere” i Murli, ma di incarnarli. Non serve credere in modo uniforme, ma vivere in modo coerente. La purezza non si proclama — si percepisce.


4) Ponte BK ↔ SCSM (Bhakti-touch) + versione laica

  • BK: il Padre si rivela attraverso la vibrazione di chi Lo ricorda; il vero servizio è emanare Dio, non spiegarlo.
  • SCSM: il bhakta non parla di Kṛṣṇa — canta il Suo Nome e Lo fa percepire. La bhakti è rivelazione tramite amore vissuto.
  • Laico: il divino, o la bontà, si manifesta in chi è coerente: non serve proclamarsi “spirituali”, basta essere pace in ciò che si fa.

5) Mini-serie UFO & Coscienza — Ep.4 (conclusione)

Immagine interiore: una luce che si ferma sopra una città addormentata. Nessuno la vede, ma tutti ne respirano l’effetto.

Chiave simbolica: la presenza silenziosa è la forma più alta di contatto.

Pratica (3′):

1′ respira pensando a qualcuno che ti irrita.

1′ invia quella persona nella luce del silenzio.

1′ osserva il cambiamento nel tuo cuore.


6) Bhagavad-gītā in sequenza — BG 1.9

Verso (sintesi): Duryodhana completa la lista dei suoi alleati, pronti a combattere con coraggio.

  • BK: ogni ruolo, anche quello dell’avversario, è parte della lezione divina.
  • Bhakti-touch: Kṛṣṇa non prende parti: guida con equanimità.
  • Laico: i “nemici” ci allenano alla calma più di mille amici.

Mini-pratica (90″): pensa a una persona che ti sfida. Inspira accettazione, espira giudizio.


7) Dal dialogo con BK Pari (Global Brahma Kumaris

Nella lettera inviata alla community internazionale, BK Ramananda si presenta con semplicità: “Sono solo un fratello che cerca di comprendere e servire.”

È la forma più pura di servizio: non chiedere ruoli, ma occasioni di crescita.

Questo stesso spirito guida anche Cerchi di Pace: essere spazio di unione, non di appartenenza.


8) Glossario vivo

  • Rivelare il Padre: espressione BK per indicare l’irradiare la pace e la saggezza divina nella vita quotidiana.
  • Drama: il piano cosmico perfetto in cui ogni anima recita il proprio ruolo.
  • Presenza: stato interiore di ricordo attivo e distacco amorevole.


Appendice – La fede e la felicità: riflessioni dalla Masterclass 235ª (10 ottobre 2025)

Durante la sessione guidata da Wendy e altri fratelli e sorelle, il dialogo si è soffermato su due temi profondi che completano perfettamente i Murli di questa settimana: la natura originale dell’anima e la fede come costruzione, non come attesa.

1. Religione o condizione?

La parola “religione”, come ricordato da Wendy, nei Murli va intesa non nel senso istituzionale ma come condizione originaria dell’anima — la sua dharma, la pace, il silenzio, la purezza.

Non si tratta dunque di “unirsi a una religione”, ma di ritrovare ciò che è già in noi.

“La spiritualità non divide, unisce. La parola religione fu scelta da Brahma Baba solo perché la gente, allora, capiva quella lingua come sinonimo di elevazione.”

2. Leadership e umiltà spirituale

Un altro passaggio toccante riguarda la leadership spirituale: l’età dell’oro non nasce da chi comanda, ma da chi ispira.

Il modello di guida ideale non è autoritario ma intuitivo — “si capisce con un gesto, non con un ordine”.

Una lezione potente anche per il mondo BK contemporaneo, dove il cambiamento delle strutture (da National Coordinator a NCT) richiede un salto di maturità collettiva.

3. Fede e coraggio

Come ha detto uno dei relatori:

“La fede sarà sempre sfidata.”

Non basta credere che Dio esista o parli: serve credere che la nostra azione quotidiana crea la nostra età dell’oro.

Dio non la costruisce per noi: ci offre solo gli strumenti per costruirla.

E la fede diventa allora un atto di libertà, non di dipendenza.

4. Felicità come sorgente interiore

La conversazione si è chiusa con un’immagine luminosa:

la felicità non va cercata, ma sgorga da dentro come una sorgente di montagna.

Non dipende da situazioni esterne, ma dalla consapevolezza di “essere per bene”.

“Una grande fonte di felicità è l’autostima. Quando ti guardi nel buio e senti che sei una buona anima, quella è pace vera.”


💠 Riflessione finale

La fede, in questa prospettiva, non è solo credere in Dio:

è credere che la purezza, la bontà, la calma siano ancora possibili.

È ricordare che ogni volta che scegli di non reagire, di lasciar andare, di restare limpido — stai già costruendo il mondo che desideri.


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