Appunti dall’incontro con Sorella Fulvia, domenica 28 settembre 2025
Come sempre preciso che questi incontri su Zoom sono riservati ai membri avanzati della Brahma Kumaris: non posso condividere registrazioni video o audio. Quello che segue sono solo alcuni miei appunti personali, con l’intento di trasmettere ai lettori del blog spunti utili e ispirazione spirituale.
Dal corpo all’anima: riconoscere la propria identità originale
Sorella Fulvia ha guidato una riflessione sull’importanza di distinguere la nostra vera natura spirituale dall’identificazione con il corpo. La credenza di essere soltanto corpo alimenta le due paure fondamentali – la morte e la separazione – mentre il ricordarci anime senza spazio né tempo ci libera e ci rende capaci di scelte più felici.
Le parole-chiave per la meditazione sono state:
Io sono luce, io sono pace, io sono silenzio, io sono amore, io sono respiro sottile.
L’ego e i suoi inganni
L’incontro ha esplorato in profondità le radici dell’ego, che si manifesta come senso di inadeguatezza, giudizio, ricerca di approvazione o tentativi compulsivi di riempire un vuoto.
Sono state individuate quattro caratteristiche operative dell’ego:
- fissarsi sul passato o sul futuro, distogliendosi dal presente;
- ragionare per convenienza, più che secondo la propria natura;
- farsi influenzare dagli altri e da pregiudizi esterni;
- alimentare monologhi interiori ossessivi che ripetono gli stessi schemi.
Domande pratiche per l’auto-osservazione:
- Dove si trova la mia mente ora: nel passato, nel futuro o nel presente?
- Agisco secondo la mia natura o secondo convenienza?
- Quanto mi lascio influenzare dagli altri?
- Com’è il mio dialogo interiore: gentile o giudicante?
Autenticità e relazioni
Un punto forte dell’incontro è stato il distinguere convenienza da autenticità. Fare cose per compiacere gli altri spesso alimenta il bisogno di approvazione e riduce l’autostima. Essere se stessi non significa egoismo, ma è la base per poter aiutare gli altri con leggerezza e cuore libero.
Accettare che alcune persone possano non approvare è parte del cammino: a volte smettendo di compiacere, certe relazioni si dissolvono, e questo va bene.
Consapevolezza trasformativa
Ogni piccolo “clic” di consapevolezza genera trasformazioni significative. L’invito è stato quello di osservare le situazioni che ci creano malessere, collegandole a radici come solitudine, ingiustizia, inadeguatezza o impotenza.
Nei prossimi incontri domenicali verranno esplorati uno per uno questi aspetti dell’ego.
Esercizio di meditazione guidata
La sessione si è conclusa con una meditazione:
- postura corretta, piedi a terra o gambe incrociate, schiena dritta;
- occhi chiusi o fissi su un punto;
- respiro consapevole;
- immaginare di camminare sulla sabbia verso un mare calmo, dai colori pastello.
Un esercizio semplice per lasciarsi curare dal silenzio e ritrovare presenza interiore.
Pratiche per la settimana
- Dedica 10 minuti al giorno alla meditazione sul respiro e sull’immagine del mare calmo.
- Tieni un diario: annota i tuoi dialoghi interiori e osserva se sono gentili o giudicanti.
- Rispondi ogni sera alle quattro domande guida di auto-osservazione.
- Porta un esempio concreto di malessere e prova a collegarlo a una radice (solitudine, ingiustizia, inadeguatezza o impotenza).
Questi appunti mi hanno ricordato che nulla si perde: ogni esperienza può trasformarsi in consapevolezza.
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