"La Consapevolezza e il Condizionamento: Riflessioni sulla Libertà Interiore" di Brahma Kumar Renzo Samaritani Shyamananda
Nel mio viaggio spirituale, mi sono imbattuto in un articolo che ha catturato la mia attenzione, offrendo un'illuminante prospettiva sulla consapevolezza e il condizionamento. L'articolo, trovato su avyakt7.wordpress.com, inizia con un'osservazione incisiva: "Se non c'è consapevolezza, allora c'è condizionamento".
Questa frase semplice ma profonda mi ha portato a riflettere sulla natura del 'Io' e sulle sue preferenze, come ad esempio la scelta di un gusto di gelato. Ci chiediamo spesso come si formino queste preferenze e gusti, e perché differiscano così tanto da persona a persona. Invece di rispondere a queste domande con parole o concetti come "sanskars" o "ruolo registrato nell'anima", l'articolo ci invita a guardare dentro di noi e a sentire.
Attraverso questa introspezione, possiamo iniziare a comprendere cosa significhi veramente "condizionamento". Ma non è la fine del viaggio. Come sperimentato da molti, le nostre fissazioni e antipatie possono cambiare nel tempo. Questo rivela come l'entità chiamata 'Io' sia in costante mutamento, anche se la mente tende a costruire una personalità definita, separata dal resto, con specifici gusti e antipatie.
La presa di coscienza di ciò apre la possibilità di vedere il tutto, anziché solo una parte; di apprezzare ogni cosa, piuttosto che limitarsi ai propri gusti e antipatie. La parola "mio" dà sostanza a quell'"Io", ma dobbiamo vedere che l'"Io" non ha alcuna sostanza al di fuori dell'idea di esso.
Le memorie, il passato, sono ciò che dà sostanza a qualcosa in costante cambiamento. Le nostre emozioni sono legate a queste memorie e, ricordandole, i traumi possono emergere, purché ci sia consapevolezza, cioè finché possiamo sentire ciò che sta accadendo "dentro".
Quando qualcuno deve cambiare, significa ripristinare quel vuoto dell'essere, per poter diventare qualcosa di nuovo. Ciò significa disimparare o deconfigurare ciò che la nostra idea protegge. Questo è il succo della "spiritualità", ed è per questo che può sembrare così difficile. Fa male perché la nostra struttura mentale, sostenuta dalle nostre memorie, si è indurita come un muro di cemento.
Le parole e la comprensione mentale di ciò che "dovrei essere" non significano nulla, sebbene questo sia il punto di partenza nella "spiritualità". La vita, le circostanze, sono il campo d'azione dove possiamo osservare come quel muro di cemento crolli.
Molte persone, in quella situazione di "crollo", non appaiono "belle". Ci sono molti buchi in quel muro, molte crepe... fino a quando quel muro non esiste più, e c'è solo ampio spazio puro per essere. Il seme deve rompersi per fiorire. Le circostanze della vita, qualunque esse siano, per quanto difficili possano essere, sono i catalizzatori per un vero cambiamento. Un vero cambiamento non è solo un cambiamento mentale, ma vibrazionale, perché l'ESSERE è vibrazionale.
Pertanto, ogni resistenza è inutile quando è il "momento giusto" per aprirsi come quel muro. Tutto nella vita riguarda il momento giusto.
Articolo originale su avyakt7.wordpress.com. Tradotto e interpretato da Renzo Samaritani.
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