Condividere gli insegnamenti di Paramahamsa Vishwananda è un dono. Oggi desidero concentrarmi sulla compassione, un principio centrale della sua dottrina e un aspetto fondamentale dell'Atma Kriya Yoga.
Paramahamsa Vishwananda insegna che la compassione è il segno di un cuore che ha conosciuto l'amore divino. È l'espressione più pura del nostro sé interiore e la testimonianza della nostra connessione con il divino. La compassione non si esprime solo attraverso grandi gesti; a volte, è nei piccoli atti di gentilezza che può risplendere più luminosa.
Quando pratichiamo l'Atma Kriya Yoga, lavoriamo non solo per purificare e liberare il nostro sé individuale, ma anche per sviluppare una maggiore consapevolezza del divino in noi e negli altri. La compassione nasce da questa consapevolezza. Riconoscere la presenza divina in noi stessi ci consente di vedere quella stessa luce divina negli altri, portandoci a trattare tutte le forme di vita con gentilezza e rispetto.
Questo non significa che dobbiamo essere perfetti o che non dovremmo mai sentirci arrabbiati, tristi o frustrati. Siamo esseri umani e proviamo una gamma di emozioni. Ciò che la compassione ci chiede è di ricordare la nostra connessione divina anche nei momenti di sfida, di vedere oltre le apparenze superficiali e di trattare gli altri con gentilezza, anche quando è difficile.
Praticare la compassione può richiedere tempo e pazienza, ma il cammino vale ogni sforzo. Ogni passo che facciamo verso la compassione ci porta più vicini alla nostra verità più profonda e al nostro sé divino.
La compassione è un dono, un'espressione del nostro amore per il divino. Quando permettiamo alla compassione di guidare le nostre azioni, ci avviciniamo all'essenza del divino e viviamo pienamente gli insegnamenti di Paramahamsa Vishwananda.
Jai Gurudev!
Shyamananda
(Rama-Krishna Das)
Renzo Samaritani
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