Prima di tutto non ho “cambiato religione”, ero e sono un aspirante Devoto di Krishna e Lui dice nella Bhagavad Gita, capitolo 18 verso 66: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me.” (saibaba.it/varie e clicca su “Testi sacri”) Secondariamente non mi faccio più chiamare Ramananda perché era il nome spirituale che mi era stato dato in ambito ISKCON, (ma da Manonatha Prabhu in un periodo in cui era fuoriuscito dalla ISKCON)organizzazione che ho lasciato per seguire la “Bhakti Marga” fondata da Paramahamsa Vishwananda.
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“Bhakti”è un termine sanscrito che nelle tradizioni religiose dell’India indica l’aspetto devozionale della fede in una divinità personale o anche un maestro spirituale, caratterizzato spesso da una partecipazione emotiva intensa e totalizzante. “La via della bhakti” (bhaktimarga o anche Bhakti Yoga) è, in molte di queste tradizioni, uno dei mezzi per ottenere la liberazione. Crediamo in un solo Dio; noi Lo chiamiamo Sriman Narayana. Seppur viva dentro di noi, Egli assume anche una varietà di forme esteriori. Queste forme ci permettono di sperimentare una relazione con Lui, che crediamo sia la relazione più importante della nostra vita. Ognuna di queste forme esterne mostra un insieme unico di attributi e qualità, donando la libertà di amare e relazionarsi con quella che troviamo più attraente. Cantare i Nomi Divini è una delle pratiche di meditazione più semplici che si possano fare. Essa diventa particolarmente significativa quando si trasforma ogni ripetizione in una preghiera dal cuore. Seppur possa sembrare fin troppo semplice, può portarti fino a Dio! Tutti possono farlo, sempre e ovunque, anche i bambini. La vera conoscenza e la pratica sincera possono portare a ciò che chiamiamo “Realizzazione del Sé”, in cui si sperimenta la propria divinità. Ma questo non è il fine ultimo. Andare oltre di essa significa realizzare la fonte della vita stessa che si trova in tutta la creazione, che noi chiamiamo “realizzazione di Dio”. La realizzazione di Dio è importante perché ci libera dal ciclo di nascita e morte, e permette di vedere la realtà eterna che si trova alla base di tutto. Per raggiungere questo obiettivo, Bhakti Marga offre un approccio unico e olistico a quattro braccia che affonda le sue radici in antiche tradizioni spirituali. Paramahamsa Vishwananda (fondatore di “Bhakti Marga”) è un Maestro che ha pienamente realizzato Dio, che conosce intimamente Dio attraverso l’esperienza diretta. Il suo modo pratico e radicato di rivelare e condividere le verità e i misteri più profondi di cui si parla nelle antiche scritture, rende i Suoi libri e discorsi accessibili e relazionabili a tutti nel mondo di oggi. La conoscenza è importante per vivere la bhakti. Essa fornisce le radici per comprendere il percorso e l’ispirazione per vivere, amare e crescere nel tempo. La conoscenza trasforma l’esperienza in saggezza. Detto ciò io ero e sono un aspirante Devoto di Sriman Narayana (Krishna), sia prima quando facevo parte della “ISKCON” sia ora che faccio parte della “Bhakti Marga”…in più, da quando faccio parte della “Bhakti Marga”, aspiro anche a essere iniziato da Paramahamsa Vishwananda…da lui direttamente oppure attraverso la sua rappresentante per l’Italia.
Riassumendo: ho solo cambiato maestro spirituale, ma la “via” (il “bhakti yoga”) era la stessa nella “ISKCON” così come ora nella “Bhakti Marga”, tutti e due i percorsi portano avanti la stessa forma di yoga (appunto, ripeto, il “bhakti yoga”).
Grazie Paola per le domande! Bhakta Renzo Samaritani
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