Oggi approfondiamo uno studio significativo tratto dalla Mandukya Upanishad, esplorando come la visione del divino possa portare a una trasformazione spirituale profonda.
Il messaggio di Baba Ganga Dass (Mandukya Upanishad 3.1.3):
“यदा पश्यः पश्यते रुक्मवर्णं कर्तारमीशं पुरुषं ब्रह्मयोनिम् ।
तदा विद्वान्पुण्यपापे विधूय निरञ्जनः परमं साम्यमुपैति ॥ ३ ॥
Quando il veggente vede Colui dalla linea dorata, il creatore, il Signore, il Purusha, la fonte del Brahma (Apara), allora il sapiente, avendo scosso via tutte le azioni di merito e di peccato, raggiunge la suprema eguaglianza, essendo senza macchia.”
Riflessione:
Questo potente versetto ci guida verso l’idea che la vera conoscenza spirituale non si ottiene semplicemente attraverso azioni esterne, sia buone che cattive, ma attraverso la realizzazione diretta della realtà ultima. Vedere il divino come sorgente di tutto ciò che esiste ci libera dalle limitazioni delle nostre azioni passate, permettendoci di vivere in uno stato di pura consapevolezza e eguaglianza.
Meditazione Proposta:
Medita sulla figura del Purusha, l’essenza divina che permea l’universo. Considera come ogni tua azione possa essere un’espressione di quella divinità piuttosto che un tentativo di accumulare merito o evitare il peccato. Cerca di percepire la presenza del divino in ogni momento e in ogni esperienza.
Invito alla Condivisione:
Come influisce sulla tua vita quotidiana la comprensione di essere al di là del merito e del peccato? Hai avuto esperienze di momenti in cui hai percepito una profonda connessione con il divino che ti ha fatto sentire libero dalle catene delle azioni passate? Condividi le tue esperienze e riflessioni nei commenti per arricchire la nostra discussione comunitaria.
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Post originale di Baba Ganga Dass su https://www.facebook.com/share/p/1LmL7v7sXj/?mibextid=WC7FNe
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